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Pimmicella e la comunità di S.Egidio

Pimmicella e la comunità

Intervista immaginaria all'autrice.

Come è nata questa storia?

Un giorno decisi di abbandonare il passo deciso di chi si dirige a un appuntamento per molleggiare un passo decisamente andante di chi non sa bene dove andare. Mi sono fatta portare, per così dire, dall'inconscio. Fu così che mi ritrovai in questa piazza che conoscevo bene per esserci passata molte volte e per aver vissuto anni di volontariato nella sua chiesa scomunicata e fra le scale del vicolo che le si fa accanto, altrettanto scomunicato. La vidi in minuti che mi sembrarono millenni, come se non l'avessi mai vista. Un cancello chiudeva l'entrata ad un portone semiaperto. Mi colpì come una luce in fondo a un tunnel la facciata di questa chiesa in rovina. Le scritte sui muri dei palazzi ai lati, nel silenzio della controra, lasciarono che la mia meditazione vagasse nel passato e fu così che mi immersi in diversi flashback riguardanti la storia di questa piazza, una storia che non era solo mia. Sapevo che mia madre insieme a mio padre e il loro gruppo di alternativi sessantottini avevano vissuto in modo importante anche loro quella stessa piazza, così in questo presente immerso nel passato mi servii di tutti i segni che la rovina cede al tempo per immortalare in un solo sguardo una storia mai finita, quella di chi ha vissuto a piene mani la lotta per un mondo più giusto, umanamente e collettivamente diverso. Quella facciata mi è sembrata il viso di mia madre che ha sognato, le crepe dove si ficca l'illusione o meglio la speranza. Ha una stasi, la rovina, che invece sembra muoversi instancabilmente, con una sequenza velocissima di fotogrammi che svelano una serie di storie, un trascorso o miriadi di trascorsi, e il filo rosso che li intreccia in questo caso non mi è parso giusto un luogo, ma una speranza, una voglia di umanità, che hanno dato una nomea a questo luogo, I Banchi Nuovi. Tornata a casa ho cercato e scoperto tanti e tanti passi di uomini e donne che in questo stesso luogo hanno vissuto con arte la loro lotta. Ho visto con stupore la similitudine nella speranza di una lotta possibile come anche lo svanire di essa. Una similitudine dovuta non solo al luogo, identico, ma alla situazione. La mia speranza come quella di mia madre e di tanti altri risiede e risiedeva nella collettività di una massa critica. La fine di quel gruppo sessantottino in questo luogo, ho poi saputo, fu dovuta all'intervento dei carabinieri, chiamati da chi, legato alla conservazione di uno status quo dormiente, mal vedeva la gioia e la forza con cui queste persone stavano trasformando il luogo. La fine del gruppo nella mia storia è dovuta ad altro. Il gruppo di cui facevo parte non era nato da menti così libere e non era così democratico come credevo. Ero la base di una piramide di cui non potevo fare parte. Di qui è partita la riflessione sull'omologazione, il tema centrale che ha guidato la stesura di tutto il romanzo.

Quindi, tutte le manfrine che si potrebbero sprecare sulla bontà di questa storia, su questa comunità che è come una famiglia, sull'assistenza agli anziani, sono sprecate, peggio, non veritiere?

Esatto, di più, sono dannose, o anzi, annullano del tutto il danno cui volevo dar luogo nel pubblicare questo romanzo. Eppure è tutto così chiaro, nelle sue righe, tra le righe di questo libro, si legge di una comunità omologante, che ha preso il posto dei sogni, che ha cacciato i sognatori veri, umanamente veri, per costruire la farsa di un amore che si dice servizio invece si regge e cerca solo il potere. Se c'è un fotogramma che lo spirito di questo luogo non comprende, sono proprio gli animi onnipotenti con cui questa comunità è venuta a capo di questa piazza, per poi abbandonarla.

Quindi, Pimmicella e la Comunità non parla di una comunità di tossicodipendenti?

No, se una dipendenza c'è, è psicologica, affettiva: la necessità di un'appartenenza.

Vuole scegliere lei un estratto da leggere al pubblico?

Ne scelgo tematicamente uno. Il tema è la farsa della fratellanza. Poi ne scelga uno lei e mi dica il perché.
Ecco: Pimmicella incastrata dalla mano sorella. Qui il pdf

Scelgo le rovine

Meraviglioso!
Questa. Questa è la meditazione sulle rovine, ai Banchi Nuovi. Qui il pdf.
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