Questa è la recensione personalissima di un pezzetto di giornale trovato mentre spolveravo la libreria, una delle tante, di papà. Un pezzetto prezioso che raccoglie un fascicolo di carte inutili. Vecchio, la sua data posso leggerla sulla firma che il vignettista si è dato. Forattini 90. Siamo nel 1990, per l’appunto, e la vignetta è presumibilmente il motivo della conservazione di questo ritaglio. C’è un Bettino Craxi in disabigliè con una collana di perle, e tanto di giarrettiere sulle cosce grasse e reggiseno sul petto prorompente. Con una mano tiene aperta la porta del Camper da cui si affaccia (posteggiato dietro il finto muro di Berlino che fa da cornice alla Conferenza programmatica, dice l’articolo), e con l’altra mano fa, avanti un altro!!! Sotto c’è Occhetto che sbava e di lato ci sono altri due che vanno via, con le mani sui pantaloni ancora slacciati. A parte l’ironia evidentemente incazzata con questa disegnata puttana c’è il titolo dell’articolo: La nuova “diplomazia” del leader socialista a Rimini. CRAXI NEL CAMPER FA PACE COI NEMICI. Prima La Malfa, poi D’Alema, recita il titolo. L’articoletto di sotto non dice granché, a parte il racconto di un disgelo a sinistra a seguito dei sessantacinque minuti di colloquio tra Bettino Craxi e Giuliano Amato da una parte, Massimo D’Alema e Veltroni dall’altra. Di questa Conferenza programmatica, di questo incontro a detta di Veltroni molto franco, molto chiaro e anche utile, non sappiamo altro. Il ritaglio è un ritaglio, spazio alla fervida immaginazione. Ma degli inguacchi nazionalpopolari in politichese non è che la mia immaginazione si interessa un granché. Allora?
Quello che ho fatto è girare il ritaglio, dall’altra parte di questo pezzetto, c’è un articoletto che si legge intero intero. Il titolo dell’articoletto di sicuro mi potrà aiutare, mi sono detta, perché si intitola, per l’appunto:
Lo spirito del messaggio.
De Vergottini non evita il nocciolo costituzionale della questione né dribbla il problema dell’appartenenza dei magistrati alla massoneria. “Io non credo – dice - che il Consiglio possa decidere se un magistrato possa o non possa essere iscritto alla massoneria. Che il Consiglio sia un organo di auto garanzia, goda di autonomia, è indiscutibile, ma non significa che è avulso dal più ampio riferimento costituzionale e legislativo. L’autosufficienza del Consiglio non significa che il Csm possa andar per conto suo, agire da solo, deve rimanere nell’ambito della Costituzione e della legge che garantiscono il diritto e la libertà di associazione. Se si vuole limitare questo diritto ai giudici, i criteri generali di carattere generale e preventivo dovrebbero essere discussi in sede parlamentare, poi eventualmente il Consiglio potrebbe aver spazio per specificazioni, per un successivo affinamento. Mi pare che questo sia lo spirito del messaggio presidenziale”.
“Che ci sia stata la degenerazione della loggia P2 è un fatto storico – continua De Vergottini – e, come ha scritto la commissione parlamentare, una patologia che pregiudica la serietà dell’istituzione se questa ha per protagonisti persone che si comportano in modo onesto e rispettando le leggi dello Stato. No, non credo che la solidarietà massonica riduca l’imparzialità del giudice. O almeno, così dovrebbe essere.
Ecco, finito di leggere l’articolo, io ho capito una cosa, che quando il linguaggio si fa enigmatico, le contraddizioni logiche ti spingono a far finta di essere intelligente tanto da aver capito, non tutto, ma abbastanza da dire sì, sì, confermato da un assenso intellettuale del capo. Se poi uno ci tiene poco a fare la figura dell’intelligente che ha capito tutto, allora si addentra nel mistero, sbatte sulle porte senza conoscere bene il codice di accesso, uno sforzo inutile, ma glorioso come la vittoria dei perdenti, allora, se uno proprio ci tiene a scostarsi dalla fila dei succhiaparole, è il momento di leggere, riga per riga, piano come si fosse analfabeti, e senza per forza dover presumere l’onestà di chi scrive o parla. Così, ecco la mia traduzione: La degenerazione della P2 c’è, è evidente, non si può negare, e questo è il lato positivo, uno si aspetterebbe che chi parla, allora tiene le distanze da questi degenerati, ma no. La patologia che riguarda la serietà dell’istituzione (lettera minuscola, di quale istituzione si parla?) ha un condizionale, la condizione è che i suoi protagonisti si comportano in modo onesto e rispettano le leggi dello Stato! Mbè, dovendo scegliere l’istituzione che rileva una patologia nell’onestà e il rispetto delle leggi dello Stato, direi proprio che questa è la P2. I degenerati allora chi sono? Ovvio, chi insiste a voler rispettare le leggi dello Stato. Continua, il discorso, ancora più franco: No, non credo che la solidarietà massonica riduca l’imparzialità del giudice (come fa a ritenere imparziale un’appartenenza a una loggia che, apparentemente, ha appena definito degenerata?). Ma c’è il finale, O almeno così dovrebbe essere. Ah, ecco, così dovrebbe essere, cosa? Oggettivo: che la solidarietà massonica riduca l’imparzialità del giudice.
Ora, con questo non fraintendete, mica voglio dire che i giudici che accusano Berlusconi di complicità con la mafia si sbagliano, solo che era cosa saputa e risaputa, da prima che entrasse al governo. Dico solo che rilevo e confermo: i grandi piccoli capi, come Riina, Provenzano, Bin Laden, vengono presi, e la loro cattura viene divulgata, solo quando la massoneria approva e permette. Motivo dell’arresto, se mai ci fosse, non è la mancanza di rispetto alle leggi dello Stato, ma il venir meno della seria solidarietà all’istituzione massonica.
Parole come solidarietà, onestà, in certi casi devono essere prese con le pinzette. Lo spirito del messaggio non ha niente di spirituale.
Conclusione: anni ’90, c’era ancora il PC, c’erano si socialisti e i repubblicani. Cambia qualcosa con la seconda Repubblica? Oggi è diverso? No. Al governo c’era e resta la P2. Finché qualche immortale disonesto non si intromette, nell’istituzione, per rendere onore solo alla Costituzione italiana, allora sì che leggeremo senza appanno Istituzione con la I maiuscola.