Solesequier, seguace del sole. Calendula selvatica o arvensis
Immaginate un contadino dei vecchi tempi, quando ancora le erbe venivano usate, sperimentate, diffuse per tradizione familiare, conosciute con l’anima più che attraverso manuali e studi di erboristeria. Uno di questi contadini che viveva in un’epoca in cui ancora esistevano caste di nobiltà che avevano il loro valore distintivo nell’uso di un linguaggio eletto, il latino.
Ora immaginate questo contadino davanti ad una delle piante preferite dalla sua tradizione familiare, lì a guardarlo sbocciare con il sole e chiudersi al suo tramonto, lì a contemplare la fosforescenza dei petali, quell’arancio che non si può dire arancio tanto è vicino al fuoco ipnotizzante di un tramonto rosso, di un sole che va a nascondersi nel mare. È in uno di questi momenti qui, che questo contadino deve aver dato il nome alla sua pianta preferita, un nome da cui deriva anche la denominazione francese di calendula (souci): la chiamò solesequier, nel suo latino maccheronico, orgogliosamente imperfetto, rubato alla nobiltà per rendere onore alla nobiltà di questa pianta, dei suoi petali, per voler dire: seguace del sole.
Nobile quanto una donna incinta o nel pieno del suo ciclo mestruale, sacra e feconda, la calendula, conosciuta quindi come il fiore della femminilità, viene colta quando i suoi boccioli non sono ancora aperti del tutto, quando i suoi petali riflettono ancora il bagliore di un sole al principio maestoso di un’alba vivace, perché è in quel momento che le sue proprietà confluiscono insieme nel loro massimo apporto, regalando i migliori benefici.
Oltre a regolare il ciclo mestruale, a conciliare con il suo calore la gravidanza, la calendula viene anche usata per calmare l’irritazione dei capezzoli in fase di allattamento.
La sua qualità calmante e detergente (emolliente, idratante, antinfiammatoria) la rende utile anche per calmare i geloni, per ammorbidire i calli. Ottima anche nella cura delle ferite in quanto cicatrizzante ed antiemorragica, come ottima come rimedio antieczemico.