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L'iperico, il fiore del sole

Olio di ipericoIPERiCUM: se volessimo sillabare una traduzione diremmo: con un oltre. Vorrei tradurre con: Un fiore che ci porta sopra, oltre. Una possibile traduzione dal greco è: hyper-eikon. Hyper, dal greco antico, ΰπέρ vuol dire sopra. In inglese assume la forma di superlativo. Eikòn, εἰκόνα, in greco vuole dire icona, che è una rappresentazione figurativa del sacro nata nel mondo bizantino, diversa dalla statua, usata invece nel mondo cattolico romano. L’icona oltre ad essere una copia, un ritratto, è l’espressione di un messaggio teologico. L’icona chiama in causa lo spettatore, è dotata di profondità anche se ha due dimensioni. Prima di cimentarsi in quest’opera un artista si dedica ad ore ed ore di preghiera, meditazione. Qualcosa quindi che va ben oltre una statua, da idolatrare. Se l’iperico è ancora oltre l’icona, vuol dire l’espressione massima della sacralità. Iperico, il nome sembra derivare dalla parola ipericina, una delle sostanze che questo fiore ultimamente molto ricercato e studiato per le sue numerose proprietà, contiene. Viene detto anche erba di San Giovanni perché il suo olio (fiori freschi messi a macerare al sole nell’olio di oliva extravergine) diventa rosso giunto a maturazione e sembra richiamare il sangue della testa decapitata al santo o solo perché il giorno in cui si festeggia San Giovanni Battista, 24 giugno, si dice, i fiori giungono a maturazione. In realtà i fiori giungono a maturazione, uno a uno, lungo tutto il mese di Giugno e spesso continuano a sbocciare e maturare anche a Luglio. Io lo chiamo l’erba del sole, perché ha il colore del sole, perché le sue proprietà si rinforzano alla luce del sole.
Il suo olio è capace di guarire, istantaneamente o nel corso di qualche ora, da:

  • infiammazioni ed artriti;
  • psoriasi della pelle;
  • pelle secca e rugosa;
  • punture di insetti, anche punture di api;
  • eritemi, scottature solari;
  • ustioni;
  • contusioni.

Guarisce ferite, bruciature, punture, infiammazioni e contusioni all'istante, se adoperato in tempo, lo so per certo perché ne ho fatto esperienza, cancella il dolore insieme ai suoi segni, come fosse un cancellino, ma attenzione: se spalmato prima di esporsi al sole, è causa di scottature.

Il fiore, direi, è una grande calamita dell'energia solare. Il colore del sole che si presenta nell’iperico si comporta esattamente come la nostra stella: giallo al mattino, arancione-rosso al tramonto. Sboccia giallo vivo a cinque punte, matura con riflessi arancioni sugli stami centrali, e alla piena maturazione, se non raccolto in tempo, il fiore seccato sulla pianta assume il colore rosso arancione del tramonto. Proprio il fiore essiccato, a una temperatura dai 40 ai 60 gradi, all'ombra, è la base della cura antidepressiva, o dell'estemporaneo effetto calmante, per cui questo fiore è tanto studiato. Un fiore con lentiggini nere sulle foglie, che sono quelle che danno il “cognome” perforatum, dovuto alla apparenza bucherellata che presentano le foglie quando il fiore è maturo. Le foglie sono riconoscibili perché sin da piccole hanno un bellissimo colore verde menta chiaro. Lo stelo che raggiunge altezze elevate sino a un metro e mezzo circa, quando è maturo e alto o quando è appena un germoglio, assume spesso un colore rosso. Il fiore cambia colore se pestato, se lasciato macerare nell’olio al sole, se essiccato. L’ipericina che da il nome al fiore è responsabile di questa mutazione.

Iperico-la storia

La sua storia è documentata sin dall’antichità, viene infatti riportato nei trattati di Discoride. Pianta sacra di Giove, impiegato sin dalla nascita della medicina di Ippocrate per guarire le ferite e curare numerose malattie. Con la nascita degli antibiotici di sintesi l’uso esterno viene abbandonato in favore di un solo uso interno. Nel medioevo era lo scaccia diavoli: capace di allontanare, cancellare, ogni forma di malignità, negatività. Direi che l’iperico è l’erba, il fiore officinale che in fitoterapia contiene il più alto numero di sostanze attive, oltre ad essere il fiore più studiato, ricercato, sin dall'antichità.

Iperico-proprietà

  • Ipericina e iperforina, sono le sostanze che rendono questo fiore, essiccato ed assunto in infuso o in tisana, un potente antidepressivo. Il funzionamento di queste molecole avviene in agganciamento al recettore gaba. Tale recettore, spiegato nel dizionario Treccani, è “Il più importante neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale”. Uno studio del 1995 rileva che l’ipericina e l’iperforina agiscono da inibitore del uptake di serotonina. La serotonina regola l'equilibrio sonno-veglia, gli stati di umore, è quindi chiaro che sia elemento fondamentale allo stato di benessere della nostra mente. Il corpo umano possiede anche elementi detti sinapsi che come collegamenti con porte socchiuse permettono di bilanciare l'afflusso di neurotrasmettitori in eccesso. Gli antidepressivi sintetici non fanno che fermare questa azione di ricaptazione, bilanciamento, in modo da rendere continuativo l'afflusso di serotonina. Gli effetti collaterali però sono molti e riconosciuti. Non così funziona per l'azione esercitata dall'iperico. Molti e molti studi sono stati compiuti per capire il funzionamento di questa erba che, oltre a funzionare da antidepressivo, non comporta gli effetti collaterali che vi sono invece nell’assunzione di antidepressivi di sintesi.
  • Gli Xantoni, potenti antiossidanti utili a combattere i radicali liberi.
  • Proantocianidine. È appartenente alla classe dei tannini con proprietà antiossidante, cicatrizzante, antifungino, usati nelle rigenerazioni da ustioni, ferite.

Olio di iperico - barattoloPer averne un barattolo o più, contattami: picone.francesca@libero.it

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