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Mentuccia di campo, una fantastica sinergia. Studi scientifici e composizione chimica

Esistono infinite varietà di menta e questo vale per ogni specie. Quella che noi chiamiamo mentuccia si divide in altrettante varietà. La composizione chimica del suo olio essenziale, poi, varia a seconda del periodo, del clima e della zona e ovviamente del metodo di estrazione. Qui tratterò principalmente della composizione chimica e degli effetti e dei benefici che riguardano la calamintha nepeta del sud Italia e precisamente della Campania, dove io sono e raccolgo. Uno studio del 2017 riportato da Uniroma 1 approfondisce, tra gli altri, anche questi aspetti che mi interessano.

Nella flora officinale italiana, solo per quanto riguarda la calamintha nepeta, sono riconosciute tre specie. Due specie in particolare sono tra le più diffuse in tutta Europa: la nepeta e la glandulosa. La differenza si nota nel numero di fiori e nella grandezza delle foglie. La seconda ha meno fiori e foglie più grandi, la nepeta ha più fiori e foglie più piccole e dentate, La calamintha nepeta in ogni caso è caratterizzata da un polimorfismo assai complesso. Nella struttura chimica di questo olio essenziale di trovano monoterpeni, alcoli, chetoni e sesquiterpeni. Il chemiotipo e la maggiore o minore quantità dell'uno o dell'altro (ossido di piperitone, carvone, carvacrolo, mentolo, mentone, pulegone, limonene e sesquiterpeni come il cubenolo e il cadalene) è dovuto anche a diversi metodi di estrazione, ma varia in ogni caso anche da luogo a luogo tra nord e sud. Riporto solo alcuni esempi: in Toscana troviamo un 50% di pulegone, 9,4% di mentone, 7% di limonene, 4,6% di mentolo, 4,6% di ossido di piperitone; in Sardegna il 39,9% di pulegone, 6,4% di piperitone; in Sicilia il pulegone si trova tra il 21,4% e il 25,2%, poi troviamo il mentone al 9,82%, il limonene al 6,4%, il mentolo al 4,82%; ad Urbino, invece, il 68% di ossido di piperitone, il 2% di limonene, isopulegolo al 4%, timolo al 1,2%. L'olio proveniente dalla Campania è caratterizzato da una più alta percentuale di sesquiterpeni (cubenolo al 18,5% e cadalene al 5,7%). I sesquiterpeni nella composizione chimica di un olio essenziale sono quelli più rari. Hanno proprietà particolarmente antinfiammatorie, stimolanti e rafforzanti generali.
In ogni caso il pulegone, rispetto al mentone di cui è un precursore decresce con l'avanzare della fioritura, per far posto appunto al mentone. Ma cosa sono e cosa fanno mentone pulegone e mentolo? Il mentolo rende all'olio essenziale quella freschezza dal tono piccante, quindi più aromatizzante e balsamico, mentre il mentone ha un sapore più amaro, ma il suo apporto favorisce le proprietà dell'olio essenziale, soprattutto quelle antimicrobiche. Nell'olio essenziale di mentuccia quel che agisce è la sinergia tra le componenti varie, anche quelle più piccole. L'attività antimicrobica è attribuita ad una sinergia fra mentone e pulegone, quella antifungina ad una sinergia che comprende anche l'ossido di piperitone.
Il pulegone è un monoterpene con diverse proprietà: antimicrobica, antistaminica, antipiretica, anticonvulsiva, repellente. Attenzione perché ad alte dosi, ma molto alte (10 ml o 5 ml) può essere abortivo e tossico per il fegato. Sedativo, accresce la latenza convulsiva ed ha effetti simili al diazepam, un comune anticonvulsivo.
L'olio essenziale nella sinergia dei suoi componenti è usato non solo come antimicrobico ed antinfiammatorio ma anche come tonico, espettorante, diaforetico, diuretico, emmenagogo, carminativo, antiepilettico e come rinforzo del sistema nervoso centrale. Attenzione ad usarlo sulle piante, perché può essere erbicida.
Ed il mentone? Usato nei colluttori e nei dentifrici per le sue proprietà antimicrobiche ed antinfiammatorie che non irritano le mucose. Attenzione, bisogna diluirlo, però. Io uso l'idrolato di questo olio essenziale e già mi basta. Con il mentolo, poi, oltre che utile a pulire e rinfrescare l'alito è un ottimo rimedio per le emicranie. Bastano due gocce sulle tempie e dopo pochi minuti il mal di testa è passato. Attenzione però a non avvicinarlo agli occhi, perché la sola sua esalazione può essere irritante. C'è da dire che l'abbondanza di questi fiori e di queste foglioline qui dalle nostre parti è veramente grande e una distillazione in corrente di vapore senza troppa pressione, a bassa temperatura e soprattutto senza alcun solvente, garantisce a pieno tutte le sue magie. Erba comune, considerata negletta, invece così preziosa.

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